Nel linguaggio odierno non esistono più i tabù provocati da paura, pudore, decenza; in quello dialettale, invece, il numero di parole e di espressioni, soggette ad interdizione, è semplicemente smisurato. Per non apparire trasgressivi, sconci o blasfemi, per un lungo volgere dei secoli, si è fatto ricorso ad eufemismi, metafore, alterazioni fonetiche, motti scherzosi ed allusivi, nomi di fantasia, equivoci lessicali, a termini i cui significati, sovrapponendosi, cancellavano o alteravano il significato originale. Tale repertorio è la sintesi dello spirito popolare. Prima che il processo di rarefazione lo cancelli del tutto, gran parte lo si raccoglie in questo volumetto.